Il Comune lo onori intitolando al Suo nome la piazza del Calzolaio.
Domani 21 luglio 2022 si compiono 10 anni dalla dipartita di Cesare Saccavino e il ricordo di Lui è vivissimo nella memoria non solo dei Suoi moltissimi amici, ma di tutta la cittadinanza di Santa Maria a Vico. Come stella cometa, Lui, uomo di generosità e finezza assolutamente eccezionali, ha lasciato dietro di Sé una traccia di luce che il tempo non può spegnere. La Farmacia di Cesare era un nido di memorie, dove si manteneva vivo quanto di bello e di buono il passato ci ha lasciato, si preparava “La Tribuna”, che era da Lui amata come un padre ama un figlio, si coltivava la più pura e disinteressata amicizia, si faceva esercizio di quella kalokagatìa che è il frutto più nobile della civiltà di genesi greco-latina. Nato a Santa Maria a Vico il 3 ottobre 1935, figlio del farmacista Luigi Saccavino, titolare della storica Farmacia “al Cellaio”, si avviò agli studi umanistici, oltre che scientifici, sviluppando spontaneamente varie “passioni”: la letteratura, il bello scrivere, la storia. Subentrato al padre nella Farmacia, non trascurò le sue” passioni” e fu cronista locale del “Roma” e poi, sul finire degli anni Ottanta, animatore di “Radio Gamma”. Volle essere soprattutto organizzatore di cultura e desiderò fare della Sua Farmacia quel cenacolo che tanto ha dato alla formazione dei suoi non pochi frequentatori. Così nel 1982, con la collaborazione di alcuni amici, diede vita a “La Tribuna”. Tale periodico locale, che ebbe in Lui il generoso mecenate, il quale ne assicurò la pubblicazione per oltre un trentennio, fu specchio della vita di Santa Maria a Vico. Nel Suo giornale Cesare profuse il meglio della Sua scrittura, del Suo signorile equilibrio, per cui chiamava a collaborare concittadini delle più varie tendenze politiche, e del Suo grande amore per la cultura e per la storia. Volle e, in gran parte, finanziò una storia di Santa Maria a Vico particolare, originale, sviluppata non per scripta bensì per figuras. Figure tipiche della vita locale, grazie a Lui, adornano oggi la Via Appia: la ricamatrice, il calzolaio, i braccianti, statue in bronzo che dànno vita imperitura, nella memoria, ai mestieri storici della cittadina e costituiscono la testimonianza durevole dell’amore di Cesare Saccavino per Santa Maria a Vico. Fu anche componente della “Pro loco” santamariana, promovendo la realizzazione di un volume in Italiano e Inglese illustrante le ricchezze artistiche e storiche locali. Iniziato, nel 2006, il gemellaggio di Santa Maria a Vico con Caspe (Aragona) e Gaillac (Francia), Lui offrì subito la Sua collaborazione, introducendo ne “La Tribuna” una produzione trilingue sulle tematiche dell’hermanamiento e, in particolare, sulla storia dei tre Comuni gemellati. Si può dunque affermare senza ombra di dubbio che la vita culturale di Santa Maria a Vico, sullo scorcio del secolo passato e all’ inizio del nostro, rechi, marcata e durevole, la Sua impronta. I santamariani gli rendono il giusto tributo di lode ogni volta che il discorso cade su di Lui e sarebbe cosa giusta e nobile che anche il Comune Lo onorasse come merita intitolando al Suo nome la piazza dove Lui volle erigere la statua al calzolaio. Non fu possibile alla Commissione Comunale per la toponomastica operante negli anni immediatamente successivi alla sua scomparsa proporre tale intitolazione perché la Legge, come è noto, stabilisce che passino dieci anni dalla dipartita, ma ora ciò è possibile e si confida che la Municipalità, con la sensibilità che la caratterizza, proceda a quest’opera. Hoc virtutis opus!
La Redazione