Gio. Nov 21st, 2024

La festa dell’Assunta è una tradizione che si rinnova ogni anno e, come sempre, c’è un concorso eccezionale di popolo per onorare la Patrona della Valle Caudina. Si vivono momenti di aggregazione sociale tra fede, folklore e manifestazioni ricreative, un cocktail di iniziative che caratterizza i festeggiamenti in onore della Madonna Assunta. In moltissime famiglie è festa soprattutto per il ritorno degli emigrati presso la casa natale e riabbracciare parenti e amici. Sullo scenario delle manifestazioni assume un posto di rilievo la sfilata dei carri e dei gigli votivi preparati dai vari quartieri del Comune. Tipica espressione di civiltà contadina, rappresentano l’aspetto religioso-folkloristico della festa popolare e provengono da Acerra, Maddaloni e Cancello, S. Maria a Vico. In tarda mattinata arrivano in Piazza Aragona davanti alla Basilica dell’Assunta per la benedizione, alla presenza di migliaia di persone provenienti da ogni parte: tutti stretti in una morsa di fede frenetica e di entusiasmo.

In Piazza Roma sono solito assistere al passaggio dei carri e vivere particolari emozioni nel momento in cui dai carri vengono rivolte preghiere alla Madonna con canti che coinvolgono tutti i presenti. Quest’anno la sfilata dei carri è stata ricca di pathos soprattutto per la presenza di uno striscione sorretto da ragazze e riproducente i volti con i nomi di sette “angeli”: Agostino, Orlando, Giulio, Gianluca, Giandomenico, Vincenzo, Susanna, che sono saliti al cielo prematuramente. E poi la frase “Non esiste separazione definitiva finché esiste il ricordo”, che ha commosso la folla presente. Dietro seguivano i familiari e un carro che rappresentava la facciata della Basilica con al centro la statua della Madonna Assunta. La preghiera è unanime: “possano, questi nostri fratelli e sorelle, essere accolti e protetti sotto il Manto Celeste della Regina del Cielo”. 

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