Mer. Ott 30th, 2024

Quanta amarezza nell’apprendere che, agli inizi di agosto duemila24, i tantissimi fedeli non potranno assistere, per le vie cittadine, alla tradizionale Processione. E sicuramente si rivolteranno nelle tombe il Presidente del Comitato Festeggiamenti, l’indimenticabile Ing. Antonio Frasca, i tanti cari Amici che vi facevano parte: Ninuccio e ’Pellegrino, il Cav. Carmine Papa, Mario De Lucia (’o Ragno), Gabriele Della Valle, Gigino De Lucia, Tonino Campagnuolo (’o Mericano). Un atto che mortifica la comunità parrocchiale e, in particolare, noi che, per tantissimi anni, abbiamo non solo onorato S. Alfonso e il Sacro Cuore di Gesù, ma, con enormi sacrifici, abbiamo organizzato sempre i solenni festeggiamenti.  La festa ’a Parrocchia, già da qualche anno, sta subendo delle battute d’arresto a livello organizzativo. E a noi della “vecchia guardia” fa veramente male dover assistere a questi tristi e umilianti momenti. Ci si sente davvero feriti dentro! Quest’anno, quindi, si svolgerà la festa soltanto civile e non quella religiosa. I motivi? Lavori in chiesa, il caldo, la gente è in ferie. La causa principale, poi, come annunciato durante la Santa Messa di sabato sera 13 luglio e nella mattinata di domenica 14 luglio 2024, è la scelta del cantante “Giggione”, in programma per lunedì 5 agosto in Piazza Roma. Questo è quanto. La gente comune si chiede: “Ma S.E. il Vescovo di Acerra è informato di quanto succede nella Parrocchia San Nicola Magno? In caso affermativo perché non interviene? Dobbiamo rivolgerci direttamente alla Santa Sede e a Papa Francesco?”. L’occasione è giusta anche per informare i tanti amici e fedeli che, dal prossimo anno, in tanti c’è la ferma volontà di ripristinare i festeggiamenti in onore di S. Alfonso M. dè Liguori e del Sacro Cuore di Gesù. La domanda sorge spontanea: perché si è cambiata la denominazione con San Nicola e S. Alfonso? Come si legge nel manifesto datato 1916, la festa è stata dedicata sempre al Sacro Cuore di Gesù. E allora? Chiunque non sia d’accordo a rispettare la tradizione… può tranquillamente cambiar aria! Nella comunità parrocchiale c’è ancora tanta voglia di credere nella Chiesa.

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