Mer. Feb 5th, 2025

Ancora una volta si accendono le luci dei riflettori sulla Parrocchia di San Nicola Magno. C’è un limite a tutto, ma stavolta si è andato oltre! E si rimane basiti nell’ascoltare le lamentele di tanti fedeli a riguardo di un recente episodio, a dir poco sconcertante, verificatosi appunto in una Chiesa agonizzante e bisognosa di ossigeno per farla ritornare a vivere. In data 8 gennaio 2025, dalla sede episcopale di Acerra, il Vescovo Mons. Antonio Di Donna invia una lettera ai Reverendi Parroci in cui chiede di AFFIGGERE, ripeto e sottolineo AFFIGGERE, all’albo delle Parrocchie o Istituti il seguente comunicato: “Si rende noto alle Comunità parrocchiali, ai sacerdoti, a tutti i fedeli laici della nostra  Diocesi di Acerra, che il Dicastero per gli Istituti di vita consacrata ha decretato che Domenica Kalavaci è uscita dall’Istituto delle Suore Angeliche di S. Paolo. Di conseguenza non è più suora”. In conclusione: “Si mostri nei suoi confronti carità evangelica per la scelta fatta. In particolare, per le Comunità parrocchiali delle Foranie di Arienzo/San Felice a Cancello e Cervino/S. Maria a Vico, si avvertano i fedeli di quanto comunicato”. Segue la firma del Vescovo Antonio Di Donna. Ebbene, veniamo a conoscenza che in tutte le parrocchie, o quasi, con esemplare rispetto è stato eseguito l’invito del Vescovo. Allora, sorge spontanea la domanda: perchè solo nella Parrocchia di S. Nicola Magno, oltre all’affissione del comunicato, il celebrante dall’altare per alcuni giorni ha letto il comunicato e invitato i presenti a non usare più il termine “Madre” nei confronti appunto di Madre Domenica? Con insistenti toni umilianti fuori luogo ha disobbedito, inoltre, all’invito del Vescovo: “Si mostri nei suoi confronti carità evangelica per la scelta fatta”. “La San Nicola Magno è ancora la casa del Signore ove predicare pace, solidarietà, amore fraterno?”; “In Chiesa è giusto usare un linguaggio offensivo nei confronti di una ‘sorella’?”;E’ invidia, gelosia o cos’altro?”. Questi sono solo alcuni degli interrogativi che si sono posti i fedeli all’uscita dalla chiesa; mentre alcuni, recatisi in sagrestia, hanno disapprovato il modo di esprimersi dell’officiante, non certamente consono al luogo. Eppure, è sotto gli occhi tutti che la vulcanica sorella Domenica, conosciuta e amata dai cittadini dell’intero comprensorio, vive nel totale rispetto degli insegnamenti di Gesù Cristo e, instancabilmente, si adopera per chi si trova in difficoltà. I successi ottenuti con i campi estivi per la gioia di tantissimi bambini, l’ospitalità a numerose famiglie ucraine, sono solo alcune tra le opere che portano la sua firma. Da sottolineare, poi, che sorella Domenica ha scelto spontaneamente di lasciare l’Istituto da gennaio del 2024 per coerenza del Vangelo di Gesù Cristo. E il Vaticano ha accettato la sua richiesta.  Sorge spontanea la domanda: perché tanto accanimento, tanto livore nei confronti della sorella Domenica Kalavaci da parte di chi dovrebbe rappresentare Gesù Cristo? Nella comunità della San Nicola Magno è ancora vivo il ricordo che la tradizionale processione di S. Alfonso M. dè Liguori e del Sacro Cuore di Gesù, nei primi giorni di agosto 2024 non si è svolta per un puerile, insensato motivo di chi amministra la chiesa. Una macchia che rimarrà nella storia della festa ’a Parrocchia. Episodio mai verificatosi prima! Tutto ciò per ribadire che nella chiesa di San Nicola Magno occorrono nuove idee, nuovi progetti mirati soprattutto al coinvolgimento dei giovani per avvicinarli a Gesù. Una quaestio, si spera, che venga risolta quanto prima in ambito della Diocesi di Acerra e non raggiunga altri luoghi più importanti.

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